Quali sono i disturbi dell'apprendimento?
- Francesca Paoloni
- 5 apr 2023
- Tempo di lettura: 3 min

Oggi in Italia assistiamo ad un aumento dei disturbi dell’apprendimento, tendenzialmente riscontrabili con l’ingresso a scuola da parte del bambino. Ma cosa e quali sono i disturbi dell’apprendimento?
INDICE:
ii. Disgrafia
Quali sono i disturbi dell’apprendimento?
I disturbi dell’apprendimento rappresentano una condizione clinica evolutiva caratterizzata da difficoltà di apprendimento delle abilità scolastiche. Si manifestano all’inizio della scolarizzazione anche se è possibile vedere già prima degli indicatori precoci. Ricordiamo che la diagnosi viene effettuata non prima della fine della classe seconda della scuola primaria di primo grado, o della fine della terza per quanto riguarda il calcolo.
Nello specifico i disturbi dell’apprendimento possono essere divisi in:
- IL DISTURBO DELLA LETTURA, LA DISLESSIA
La dislessia riguarda la decodifica, quindi l’acquisizione della lettura, sia in termini di lentezza che di accuratezza. Non essendo automatizzato il processo di lettura, il bambino ha bisogno di maggiore tempo per leggere una parola o una frase e nel tentativo di leggere più veloce perderà in accuratezza, dunque nella correttezza delle parole che legge.
- IL DISTURBO DELLA SCRITTURA
In questo caso si differenziano due componenti:
1. La componente linguistica, si parla di DISORTOGRAFIA, ovvero una difficoltà nel rispettare le regole ortografiche e utilizzo dei segni alfanumerici per comporre le parole
2. La componente grafica, ovvero la DISGRAFIA, una difficoltà nella produzione stessa della scrittura, relativa al tratto grafico.
- IL DISTURBO DEL CALCOLO, LA DISCALCULIA
Questo disturbo coinvolge quelle abilità che sono necessarie al calcolo e/o alla scrittura o lettura dei numeri.
- IL DISTURBO DI APPRENDIMENTO NON SPECIFICATO
Siamo in presenza di altre patologie o anomalie, che normalmente rientrano nei criteri di esclusione del disturbo dell’apprendimento, ma in questo caso il deficit è tale che non può essere spiegato dalle patologie o problematiche presenti.
Parlando di disturbi dell’apprendimento non possiamo non considerare la legge 170, del 2010, a cui si fa riferimento anche a livello scolastico quando ci riferiamo alle problematiche sopra esposte.
COSA DICE LA LEGGE 170 / 2010?
La seguente legge nasce dal bisogno di fare chiarezza sul tema, ma soprattutto per rispondere a quella che è un’esigenza educativa e scolastica. In generale si compone di 9 articoli, di cui cercheremo di delineare i punti salienti.
Nel primo articolo viene posto il riconoscimento dei DSA, con le relative definizioni.
Nel secondo articolo vengono spiegate le motivazioni della legge e che cosa garantisce, il primo e il più importante, il diritto all’istruzione, ma anche sensibilizzare genitori e insegnanti nei confronti delle problematiche legate ai DSA.
Nel terzo articolo vengono specificati i presupposti per la diagnosi e anche le modalità di comunicazione alla scuola. Si prosegue specificando nell’articolo quattro l’importanza della formazione da parte del personale docente.
Nel quinto articolo vengono delineate le misure educative, tra queste sicuramente di fondamentale importanza gli strumenti compensativi e dispensativi, l’utilizzo di una didattica individualizzata e personalizzata.
L’articolo successivo, il sesto, mette in luce le misure attuabili da parte dei familiari. Gli ultimi 3 articoli riguardano aspetti legislativi e disposizioni di attuazione che non tratteremo in questa sede.
Dunque, per concludere potremmo sottolineare come la legge 170 garantisca un diritto di tutela che permette il successo scolastico, tramite l’utilizzo di una didattica personalizzata, che permette di utilizzare al meglio le proprie potenzialità, e individualizzata, che prende in considerazione tutto il gruppo classe ma in un’ottica di unicità delle caratteristiche individuali.
GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI
Tale didattica si avvale di strumenti compensativi e dispensativi. Per strumenti compensativi intendiamo tutti quegli strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione. Un esempio di strumento di questo genere è la sintesi vocale che non avvantaggia o facilita lo studente ma semplicemente colma un’abilità deficitaria.
Gli strumenti dispensativi sono tutti quegli interventi che consentono allo studente di non svolgere alcune attività e che non lo aiutano a migliorare l’apprendimento, pensiamo alla lettura in caso di dislessia: allenarsi a leggere di più non apporta dei miglioramenti, per questo potrebbe essere utile dispensare dalla lettura utilizzando altri canali (audio, video ad esempio).
Un’altra misura dispensativa utile può essere, ad esempio, quella di consentire più tempo per lo svolgimento di una prova.
Si raggiunge così il concetto di didattica personalizzata, con cui si rafforza il concetto di scuola in grado di mettere la persona al centro, in un’ottica di flessibilità didattica, che permette il raggiungimento di obiettivi di apprendimento.
Per un maggiore approfondimento della tematica puoi vedere questo video in cui ne parlo meglio.
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